NBL – National Briscola in 5 League

NBL NEWS

Le statistiche plus sperimentali usate nella 24 Ore: come sono state calcolate, perché sono vantaggiose e gli spunti per il futuro!

A sorpresa la NBL si è presentata ai nastri di partenza della 24 Ore 2025 con un nuovo software di gestione del referto. Si è passati drasticamente ad un programma professionale costruito in-house, che ha portato a diverse migliorie in fatto di gestione.

Il vecchio sistema alimentato dal solidissimo Excel è stato compagno fedele dalla terza edizione in poi. Uno sguardo rapido al passato ci ricorda che la prima edizione si svolse con un referto classico cartaceo; così come quella dell’anno successivo però fu affiancato in via sperimentale un referto grezzo elettronico.

Un anno dopo arrivò la svolta e le potenzialità aumentarono. Dapprima gli aggiornamenti sul sito con le statistiche, poi le notifiche sugli smartphone che via via divennero più frequenti fino a diventare mano per mano.

Il passo avvenuto quest’anno è stato però verso una nuova modalità di interpretazione live dei dati statistici. Quest’anno si è cercato di usare l’esperienza dei dati registrati grazie al progetto NBLplus e proporre una versione sicuramente sperimentale ma anche innovativa.

Ricordiamo che NBLstats+ sono lo stato più avanzato al mondo per descrizione statistica delle giocate di Briscola in 5: restituiscono una fotografia statisticamente solida sulla quale possono essere fatte considerazioni e analisi inedite, che spostano il baricentro delle considerazioni in maniera sostanziale.

Il tentativo adottato durante La 24 Ore va catalogato invece in un settore sperimentale. La differenza sostanziale è il dato di partenza: le statistiche plus partono dalle carte in possesso dei giocatori, durante La 24 Ore i dati iniziali erano nettamente inferiori. Un grado di approssimazione più grossolano che si poggia essenzialmente su: valore della chiamata, punteggio al giro al buio, sulla presa al giro al buio e soprattutto la posizione relativa tra chiamante e compagno.

Tutti questi fattori combinati insieme restituiscono profili statistici chiari e determinati che permettono, specialmente nel lungo termine, ovvero con un numero considerevole di mani, di restituire una fotografia sufficientemente affidabile dell’andamento performativo dei giocatori, soprattutto dei punti attesi.

Come sappiamo NBLstats+ forniscono xP primarie e xP secondarie, che hanno un grado di affidabilità elevato: abbiamo chiamato gli xP della 24 Ore “Raw”, per sottolineare prima di tutto che non possono essere catalogati né come primari né come secondari, ma soprattutto la qualità è penalizzata dal livello di dati di input, che non conoscendo le carte è obbligatoriamente minore. Però, c’è un aspetto sostanziale: con un range di mani elevato, gli xP-Raw si avvicinano agli xP classici. Questo per la natura stessa dei dati statistici che nel caso degli xP-Raw descrivono risultati ben delineati con le condizioni preposte.

A validare i dati espressi durante la 24 Ore vi è inoltre un altro fattore, già mezionato sopra, che occorre rimarcare adesso, perché è un fattore che al momento nelle condizioni di calcolo di xP-Primarie e Secondarie non viene calcolato, ovvero la posizione reciproca tra chiamante e compagno. Un aspetto che impatta in maniera sostanziale e che quindi è un plus che pende a favore del modello sperimentale utilizzato.

In questo esempio mostriamo una curva di probabilità generica usata con il modello sperimentale. Questa curva ci permette di capire che probabilità si ha (da 0 a 1 nelle ordinate) diottenere un certo quantitativo di punteggio (espresso in percentuale tra 0 e 100 dei punti rimasti da un punte generico di una mano, nelle ascisse).
La natura dell’andamento probabilsitico è anche qui di origine puramente statistica. La curva è della stessa famiglia utilizzata per i dati NBLstats+.
Quello che varia è la classe della curva. Cerchiamo di capire meglio.

In ambito NBLstats+, quindi col modello classico, si definisce come classe il set di informazioni che riceviamo ogni mano e dipende dalle carte in possesso sia del chiamante che del compagno. Ogni classe ha una sua curva e pertanto un andamento diverso, quindi la probabilità va a diminuire, all’aumentare dei punti da conquistare, in maniera diversa a seconda della carte in possesso. Queste sono le curve che nel grafico sottostante sono indicate con l’azzurro con tratto chiaro.

Allo stesso modo possiamo definire una curva di probabilità che sia più generica, più grezza (raw), che non possiede informazioni specifiche ma che possiede informazioni più generiche che come detto prima sono valore prettamente numerico della chiamata, il punteggio al giro al buio, presa al giro al buio e soprattutto la posizione relativa tra chiamante e compagno. Si ottiene quindi quella che può essere rappresentata dalla curva blu. Non a caso si trova al centro delle altre sopra nominate come “puntuali”.

Stiamo così confrontando il sistema classico (curve più chiare) con il sistema sperimentale (curva centrale, blu scura)

Da qui iniziamo a capire la validità e al tempo stesso i limiti del modello adottato.

Una generica mano, presa singolarmente col sistema “raw” sperimentale ha una percentuale di successo di 0.5 (ordinate) ovvero 50%. Ma se avessimo la possibilità, per la stessa mano, di vedere le carte come fa il modello NBLplus top di gamma, ecco che il range si amplia e come si vede, a seconda della curva azzurra, quindi a seconda delle carte, la probabilità varia e copre un range che può estendersi dal 35% al 65%, con centratura però a quel 50% descritto prima.

Il limite del modello è presto individuato: con un numero esiguo di mani le differenze sono sostanziali.

Attenzione però, perché la natura stessa della curva ci aiuta sul lungo range. La stessa condizione che si ripete più e più volte tende statisticamente a convergere verso il punto mediano che è proprio la curva blu “raw”. Ecco che il limite del modello diventa sempre meno evidente e il vantaggio arriverà perché il numero computazionale è nettamente inferiore, rispetto alla resa ottenuta.

In un bilancio costi-benefici, sembra paradossale e strano dirlo ma il sistema sperimentale utilizzato è nettamente il più efficiente. Di certo la puntualità numerica non può essere la stessa ma è anche limitante dire che si tratti di un mero compromesso.

Infine spieghiamo anche il sistema di valutazione delle performance. Performance che prendono l’input dalle probabilità appena spiegate.
Di conseguenza la precisione non può essere puntuale per i motivi sopra spiegati, ma allo stesso tempo, come esposto, nel lungo range questi errori tendono a compensarsi per offrirci una visione stabile e corretta.
Il Performance Factor proposto durante La 24 Ore è di natura diversa rispetto a quello che abitualmente viene proposto con NBLstats+ e non è tanto il modello probabilistico che fa la differenza. Il motivo è presto spiegato. Il punteggio calcolato col sistema top di gamma NBLstats+ è derivato da un calcolo combinatorio decisamente oneroso in termini di potenza di calcolo. Un calcolo non fattibile con un numero importante di mani.
Allora è stato pensato un sistema diverso. Mentre il sistema classico pensa alla performance basata sull’insieme delle mani giocate, quello proposto nella 24 Ore si basa su un calcolo effettuato mano per mano, senza considerare quindi l’insieme delle mani.
Per rendere efficace questa procedura si è pertanto fatto riferimento a valori statistici: in pratica è stato applicato un algoritmo (calcolo punteggio probabilistico meno il punteggio reale ottenuto) mano per mano nelle ultime 10 edizioni della 24 Ore.
A quel punto è stata ottenuta una rosa potenziale di punteggi che abbiamo normalizzato, cioè abbiamo convertito ogni più disparato range da -5 a +5.
Un’altra strategia adottata per la prima volta è stata quella di suddividere le mani a seconda del ruolo, per analizzare in maniera settoriale il proprio operato, distinguendo mani giocate da chiamante, compagno e avversario.

Va detto che il performance factor è un valore puramente arbitrario: non esiste un sistema univoco per giudicare la performance. Occorre quindi stabilire delle regole arbitrarie e studiare un sistema che possa confrontare le prestazioni dei giocatori a partire da condizioni iniziali differenti. È proprio questa la sfida: la distribuzione delle carte casuale può essere non omogenea e portare quindi più carte favorevoli ad un giocatore rispetto ad un altro. Per giudicare questo c’è già il punteggio classico. Esso esalta in generale chi riceve carte migliori. La sfida è mettere nelle condizioni di giudicare un giocatore a partire dalle carte che ha ricevuto, a prescindere che esse siano buone o meno.

Il sistema attualmente in uso nel sistema NBLstats+ è il più neutro possibile, ed essendo intimamente connesso al punteggio, è condizionato dalle carte ricevute, specialmente per i chiamanti. Per questo il sistema sperimentale proposto alla 24 Ore risulta essere, nella sua ideologia, superiore.

La NBL quindi valuterà di integrare prossimamente questo nuovo sistema e spiegherà a tempo debito come si muoverà a tal proposito.

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