Vediamo come si vede l’operato dei chiamanti sotto la lente di ingrandimento di NBLstats+ in questo nuovo appuntamento. Partiamo subito col mostrare il tipico output per la sezione “Chiamante” che incomincia ad introdurre concetti inediti e dati del tutto nuovi.
In questa sezione è quindi possibile analizzare le performance da chiamante dei giocatori. In questo caso stiamo continuando col nostro viaggio analitico nella finale di Champions League NBL 2023 e possiamo vedere che Daniele abbia vinto 2 chiamate su 3 mentre Gaetano ben 4 su 4. Il primo dato nuovo che fornisce NBLstats+ è l’azione in asta dei giocatori.
Il primo spunto di riflessione potrebbe essere preso considerando le aste a cui i giocatori hanno preso parte, fornendo un’indicazione su come magari qualcuno abbia avuto buone carte ma non sufficienti per vincere la concorrenza.
Restando in tema asta abbiamo osato, creando un referto parallelo che fornisse i risultati senza che i giocatori abbiano ingaggiato l’asta, quindi considerando che il punteggio da raggiungere fosse quello della base d’asta, ovvero il valore d’entrata di ogni giocatore. Si va così a confrontare per ogni mano il punteggio finale ottenuto da compagno e chiamante con quello di inizio asta, qualora ci sia stata.
Nel caso di specie non c’è stata nessuna variazione.
La sezione si estende con i dettagli delle chiamata, fatte e vinte, per range, aumentando di fatto il dettaglio che le statistiche base forniscono. Spicca la chiamata a 111 di Daniele, che sarà oggetto di discussione nei prossimi appuntamenti.
C’è anche un accenno di analisi del giro al buio, detto anche giro morto e che per semplicità viene chiamato G1. Il clou del giro al buio sarà affrontato in altri dati che saranno pubblicati nei prossimi appuntamenti. Qui è mostrata la quantità di punti al giro al buio, quindi sostanzialmente la base di partenza della partita per i chiamanti da gestire. In questo dato vengono considerati solo i punti che per certo saranno degli avversari, sapendo a fine mano chi è chiamante e chi è il compagno. Sono suddivisi per scaglioni, perché questo permette di distinguere la difficoltà che il chiamante ha dovuto affrontare: per esempio sempre Daniele è notevole il 103 tra le chiamata a 81, che è anche sinonimo di aumento probabilistico di perdere la mano, che non sarebbe distinguibile dal 111 del range 111-120.
Il dato delle prese è anche indicazione di come i chiamanti hanno gestito il giro al buio: le prese indicano quindi quante volte i giocatori hanno preso al G1 e come è andata a finire poi la mano: nella finale di Champions 5 volte su 5 i giocatori hanno sempre vinto la mano in cui hanno preso al G1. Infine c’è il dato su chi ha chiamato la carta a terra, giocata al giro al buio. Come si nota nessuno lo ha fatto quindi non ci sono riflessioni utili da fare.
La seconda parte ci offre altri dati inediti.
Qui possiamo vedere quante mani sono state vinte, suddividendo le chiamate per il numero di briscole che il compagno di turno aveva. Ovviamente con una sola briscola è la condizione definita nel gergo tecnico “secco” e che in finale di Champions è successa una sola volta, con Franco Coletta chiamante ed esito nefasto.
Tra i chiamanti che hanno trovato compagni meglio forniti ci sono Gaetano e Giovanni Nastasi. Entrambi sono gli unici che hanno trovato per ben due chiamate compagni con 3 briscole.
Spostandoci a destra, in alto vediamo la gestione dei punti, a chi sono andati i punti quando i giocatori sono stati chiamante: è chiaro che in questo caso chi ha dato più punti agli avversari ha peggio performato, ed è il caso di Arturo che ha il 14% dei suoi punti sprecati, in contrasto con il 16% che ha dato al suo compagno di turno. Quasi perfetta la gestione di Giovanni invece.
Nella parte centrale di questa seconda immagine ci sono dei dati che iniziano a sfiorare quello che è il grosso di questo progetto.
Possiamo subito dire che è stato elaborato un complicatissimo algoritmo che per ogni mano va a valutare per ogni giocatore, per ogni seme, il potenziale di chiamata. Il potenziale di chiamata innesca quella che può essere definita una potenziale chiamata (o asta) e quindi avere le chiamate che statisticamente è più probabile attendersi con quelle carte in mano, rispetto a quelle poi effettivamente effettuate.
E qui subito spicca il dato di 0 chiamate attese per Daniele tra 81 e 90, mentre sono due quelle effettuate: è evidente che Daniele ha effettuato due chiamate che statisticamente non erano previste. Non erano previste perché l’algoritmo prevede pure l’ingaggio di asta e va a selezionare la chiamata migliore dei contendenti, quindi potrebbe essere che Daniele abbia soffiato qualche chiamata che in teoria, e sottolineiamo, solo dal punto di vista statistico, sarebbero dovute andare ad altri. Inutile soffermarsi ora sulla sua chiamata a 101, che dal punto di vista meramente statistico è stata ben lontanamente stimata.
Perfettamente in linea Franco e Giovanni.
Nell’ultima fase si ritorna al mondo reale si vanno a vedere il numero di briscole medio in possesso ai chiamanti, suddivisi per range.
Infine la distribuzione delle briscole, ovvero in percentuale dove, in quale giro, i chiamanti hanno giocato le loro briscole, cercando quindi di intravedere (per quelli bravi con la vista acuta) quali tattiche i chiamanti hanno intrapreso nella gestione, mediamente.
