“Scrivo queste parole a mio nome, senza che siano firmate dal Consiglio Federale a nome di Simone Stagnitta, sia come tesserato, sia come Presidente, che rappresentano il mio pensiero.
Sono giorni questi in cui solitamente si intensificano i lavori, tra il finale di Super League, la finale di Coppa di Lega, l’incombente chiusura del Ranking per la Champions. Siamo in continuo fermento sviluppando contenuti grafici, puntate podcast, articoli, analisi statistiche per tirare fuori il meglio, per garantire come sempre la massima qualità possibile.
Purtroppo ieri, il clima è stato bruscamente arrestato. Il pretesto partito da una segnalazione di una chiamata in un’amichevole ha fatto emergere rancori, malumori, dissapori che hanno innescato una serie di reazioni portando anche ad accuse infamanti e inaccettabili per il sottoscritto e per altri soggetti.
Le critiche mosse in maniera costruttiva sono sempre le benvenute. Dal 2010 abbiamo l’orecchio proteso verso le esigenze dei nostri amici tesserati, i quali liberamente scelgono di rimanere nella NBL e continuare il progetto insieme. Non bisogna confondere le critiche positive da illazioni.
Mi riferisco in particolare a ciò che è emerso ieri sera, quando alcuni nostri tesserati, spalleggiandosi l’un l’altro hanno manifestato prima di tutto derisione verso due soggetti che in maniera assolutamente legale e nel pieno rispetto del regolamento hanno usufruito di un loro diritto. Il motivo della derisione non mi è del tutto chiaro ma non è questo il punto. La derisione di un qualsiasi tesserato in maniera pubblica non è accettabile, tanto meno e ancor di più se scaturita da una normale fase di gioco.
La mia opinione è che alcuni tesserati sentano il peso dei regolamenti e delle regole. Questo porta anche ad avvallare tesi complottistiche che interessano la mia persona. Purtroppo sono additato di sfruttare il mio ruolo di presidente a mio vantaggio come giocatore. Badate bene che chi accetta lo Statuto accetta questa dinamica che vede coinvolti i giocatori Giuseppe Barone e il sottoscritto nel doppio ruolo.
Tirare in ballo parentele, in particolare con Marco Stagnitta, rappresenta un tentativo ulteriore di accreditarmi simpatie non coerenti, in una situazione tra l’altro in cui Marco rappresenta una delle due persone derise.
La mia figura vista come colui che decide tutto quello che vuole è assolutamente un’infamia. È smentita dai fatti e dalla costruzione della NBL che vede il controllo suddiviso in 3 parti, di cui due presidenti e un rappresentate dei giocatori sempre eletto dai tesserati, figura questa introdotta di mia spontanea volontà per aumentare il ponte tra il Consiglio Federale e i tesserati.
È giusto portare pubblicamente queste illazioni, per far comprendere l’anomalia che stiamo vivendo all’interno della NBL, dalla fondazione ad oggi.
Ho sottolineato come alcuni tesserati che militano da poco tempo nella NBL continuano a portare avanti una filosofia poco costruttiva che sistematicamente e ciclicamente viene fuori con lo stesso identico canovaccio, con tesserati che partecipano alla discussione pubblica solo in queste fasi e con toni sentenziosi che nelle vicissitudini dei discorsi hanno pure portato a inaccettabili e inqualificabili minacce al sottoscritto. Se si ritiene offensivo sottolineare quanto appena scritto, che è un dato oggettivo e dimostrabile, ritengo altresì offensivo nei mie confronti fare finta che tutto questo rappresenti la normalità.
Le regole sono scritte per garantire e continuare un progetto che dura ufficialmente dal 2010 ma che è iniziato nel 2006. Se tutto questo continua con una certa serietà è evidente che lo zoccolo duro del Consiglio Federale è capace di discernere tra le opzioni che il percorso mette davanti.
Nessuno mai di noi dirà che quello che facciamo è perfetto e mai lo dirà, né tanto meno lo sarà. Il sottoscritto però difenderà sempre il proprio lavoro e le proprie idee e come sempre è aperto e disponibile a migliorale.
Non biasimo coloro che non accettano o non vedono di buon occhio alcune regole, ma se questo è il pretesto per innescare derisioni, malumori, polemiche ed insulti o peggio minacce, invito tutti questi che si sentono coinvolti dalle mie parole ad uscire già da stasera dalla NBL.
Ripeto, come ho detto già circa 10 anni fa in una ormai famosissima conferenza stampa pre Champions che la NBL non è per tutti e restano chi ha voglia e chi sottostà alle regole, che regolano tutti i giocatori in maniera indistinta, tutti allo stesso modo.
Infine un’ultima nota sulla discriminazione presunta di alcuni tesserati. Questo punto è importante. Cerco di ripeterlo ma ormai ho capito che o non è afferrabile come concetto o non lo si vuol capire. La NBL è una lega che si ispira al professionismo e come tale è agonistica e per questo come principio ha quello di esaltare la competizione con classifiche e graduatorie avallate da statistiche che rappresentano un lavoro immenso e unico al mondo. La competizione inevitabilmente porta alcuni giocatori a vincere di più e altri meno. Secondo alcuni tesserati Giuseppe Barone avrebbe dimostrato preferenze nel giocare con alcuni rispetto ad altri, ma questo è stato riportato solo come esempio, affermando che alcuni seguirebbero questa preferenza. Ho smentito con i fatti ancora una volta questa che è un’accusa discriminatoria che mi sento di dire inaccettabile da associare alla persona di Giuseppe Barone. Affermare quanto sopra detto, riferendosi a Giuseppe Barone è un ossimoro scandaloso; infatti è stato estremamente facile dimostrare la falsità.
Ripeto, chi non sta bene e si sente oppresso e continua a disseminare falsità si assuma le proprie responsabilità ed esca dalla NBL.”
Simone Stagnitta
