Il ritorno di Sergio Barone ha spaccato la critica già prima di cominciare ma si sapeva che Sergio comunque in campo avrebbe fatto valere la sua. Uno dei giocatori più carismatici della famiglia della NBL, tra i fondatori del movimento che ha poi sviluppato la NBL come oggi la conosciamo.
Se la sua wild card è stata giustamente una scommessa, è anche corretto dire che in campo Sergio riesce a scuotere la ruggine in poche mani. Lo ha dimostrato nel recente passato, quando nella 24 ore del 2020, dopo due anni dal ritiro ufficiale dalla NBL dimostra che il tempo per lui passa in maniera diversa. Durante La 24 Ore del 2020 conquistò la palma di migliore in campo che gli valse la qualificazione per la Champions dove arrivò addirittura secondo, battagliando con Franco Coletta all’ultima mano.
La buona 24 Ore dello scorso anno ed oggi il ritorno in Champions League, sperando di sedersi nuovamente al tavolo delle semifinali. Benché l’obiettivo è ancora a portata di mano, il percorso è del tutto in salita.
La qualità di gioco è sempre ancora intatta e la percentuale di chiamate vinte è altissima, tra le migliori della stagione. Certo è vero che il numero di mani è ancora limitato e le prossime 20 mani ci daranno un quadro più completo, ma è anche vero che i numeri danno una visione precisa.
La capacità di adattarsi all’evoluzione del gioco all’interno della NBL negli anni per Sergio è una dote ma questo basta fino ad un certo punto, specialmente in un girone così complesso come quello dei campioni dove ogni giocata conta. E la conferma arriva dallo scarsissimo rendimento da avversario quest’annno che è l’emblema, per così dire, di sapere leggere le innovazioni tattiche del momento, essendo la fase che più di tutte è tra le più variabili, quanto sottovalutate. Mentre le altre due fasi, pur variando ovviamente pure, hanno però un’impostazione tale che se il giocatore ha una solida base può renderla efficace in maniera trasversale durante gli anni, giocare da avversario richiede un gioco psicologico previsionale che viene affinato col tempo e conoscendo i colleghi a fondo.
Quando le prime statistiche vennero pubblicate tra il 2009 e il 2010 emerse la capacità di vincere da avversario di Sergio Barone. Infatti i valori alti registrati come il 30.6% nel 2013 e 30.2% nel 2017 sono stati una conferma. Nel 2023 la sua percentuale di vittorie da avversario è disastrosa: 5.3%.
Con due giornate da giocare Sergio deve invertire e alla svelta questo dato, cercando una soluzione al più presto.