In conferenza stampa pre partita Giovanni fa un mea culpa e conferma che niente cambierà sul suo impegno nella NBL, alla vigilia di una importante opportunità come la finale di Coppa di Lega 2025.
La semifinale, contro Gaetano Savoca, si era già indirizzata fin dalle prime due partite. «La semifinale è andata, si è messa per il verso giusto già durante le prime due partite,» racconta Giovanni. «Avevo circa venti punti di vantaggio su Gaetano, poi nella terza, quella chiamata, poteva riaprire i giochi. Non è stata portata a buon fine, e comunque, sarei stato io il compagno e la differenza sarebbe rimasta importante a inizio partita. Certo, si poteva ribaltare, però così non è stato e sono in finale. Sono contento di esserci arrivato, vediamo come andrà.»
Parole che confermano equilibrio e lucidità, dettate dall’esperienza ma anche dal peso dell’ennesima finale conquistata. Una continuità ritrovata dopo il successo ne La 24 Ore di Briscola in 5 dell’edizione 2025, il suo quarto personale. Con quel trionfo ha raggiunto Daniele Raiti a quota quattro nella manifestazione, a due lunghezze dal record assoluto di Giuseppe Barone. Per Giovanni è stata la quarta volta in carriera in squadra con Sgroi, e la prima vittoria ottenuta con Stagnitta, un dettaglio che oggi torna simbolico anche in ottica Coppa di Lega.
La 24 Ore è la competizione che più di ogni altra ha scandito il suo percorso. La definisce da sempre «il filo conduttore di un’intera carriera», ed è anche il luogo dove lascia i segni più profondi, nonostante una vita sportiva spesso frammentata tra alti, bassi, polemiche e ripartenze. Se la carriera di Giovanni Nastasi fosse un fiume, La 24 Ore ne sarebbe la foce: il punto in cui tutto converge, con la massima forza.
Durante la conferenza, Giovanni ha affrontato anche il tema della sua scarsa presenza nelle amichevoli, un argomento che negli anni è diventato un classico. «Hai perfettamente ragione,» ha ammesso. «È la mia nota dolente da qualche anno e obiettivamente non riesco a essere più presente di così. Le partite ufficiali già riempiono a sufficienza il mio calendario, e anche se durante l’anno potrei trovare qualche giornata in più, mi diventa estremamente difficile, soprattutto in questo periodo. È l’ultimo anno, quindi è difficile aspettarsi sorprese come gli anni precedenti, lo ammetto.»
Una dichiarazione schietta, che fotografa senza filtri il momento del giocatore: impegnato, carico di responsabilità, ma ancora assolutamente presente quando conta davvero. La finale di Coppa di Lega 2025 rappresenta per lui un’altra occasione pesante.