La vittoria della Super League non è un episodio isolato, né un exploit. È l’ultimo tassello di una carriera costruita a una velocità innaturale per gli standard NBL. Arturo Di Bartolo, non ha mai seguito il percorso canonico: è entrato dalla porta più stretta, quella dei preliminari, ed è arrivato in cima a gran velocità. Una crescita lineare, verticale, priva di soste.
Il suo ingresso nella NBL è stato un’anomalia statistica: iscritto, qualificato alla Champions League 2023 in cinque mesi, record assoluto, polverizzando i tempi stabiliti da Franco Coletta e prima di lui Richard Cavallaro. Il premio Rivelazione 2022 al Gran Galà gli aveva già messo il faro addosso, ma è stato il campo a confermare tutto. I numeri lo spingevano: settimo nel Ranking ad agosto 2024, proiezione al quarto posto per il 2025 prima ancora della CL ed ora l’opzione primo posto per il 2026. Ritmi da professionista affermato, non di certo da astro nascente.
La Champions League è stato il terreno in cui Arturo ha mostrato immediatamente di appartenere all’élite. Nel 2022 è passato dalla quasi esclusione al preliminare superato con un +22 personale. Una “favola”, quella definizione aveva girato ovunque. Nel 2023 ha fatto ancora meglio: seconda partecipazione consecutiva, preliminare vinto, chiamata a 120 in semifinale, entrando nel club più ristretto della competizione. Terza chiamata a 120 nella storia della CL, con Daniele Raiti come compagno, in un cappotto che ha spaccato la partita e lo ha portato fino alla finale.
Nel 2024 la crescita ha trovato continuità: girone Élite, secondo posto immediato e accesso al Golden Match. Arturo non ha mai fatto tappe a vuoto nei grandi eventi: quando contava, arrivava.
La 24 Ore di Briscola è stata l’altra dimensione in cui ha mostrato peso specifico. Nel 2023 con ITALOBRISCO ha chiuso con +22 personale e terzo posto finale. Un anno dopo, con gli Schiaccianoci, ha dominato le fasi decisive e si è portato a casa l’MVP della 24 Ore 2024. I dati NBLstats+ hanno parlato di distribuzione favorevole nelle ultime due ore, ma è il modo in cui ha sfruttato ogni mano che ha pesato, L’MVP gli ha consegnato il biglietto diretto per l’Élite dei Champions 2024.
In Super League, già nel 2024, Arturo aveva lasciato segnali precisi: primo nel Girone B prima della quarta giornata, sconfitto solo nel diretto contro Daniele Raiti in una partita che aveva generato discussioni per una sua chiamata. Competitivo, presente, costante. Le stesse caratteristiche che lo hanno portato alla formalizzazione definitiva della sua candidatura nel 2025.
In parallelo, la NBL lo ha considerato una certezza a lungo termine: selezione nella Confederation Cup (Centro Nord) per l’edizione 2027 già nel draft 2024 da parte di Franco Coletta. Nella Race 2024 è arrivato a pochi punti dalla qualificazione alla Ranking Final 2025. Nella Defender’s Cup 2024 è stato fermato ai quarti, ma il delta derivato dagli xP primari lo indicavano tra i favoriti a passare. Segnali, ancora: sempre competitivo, sempre dentro le partite che contano.
La Super League 2025 è stata il punto di arrivo di questa traiettoria. Primo titolo, percorso imbattuto con striscia ancora aperta già da record, record di punti già sbloccato con possibilità di renderlo irraggiungibile, qualificazione Champions raggiunta e il salto definitivo nella fascia dei giocatori che contano. Arturo non è solo una promessa, non è una anomalia che brucia le tappe: è un top player consolidato, con numeri da giocatore formato e un impatto da veterano in ogni competizione.
E adesso, con lo scudetto in mano e un ranking destinato a salire ancora, la sua presenza nelle zone nobili della NBL non è più una novità. Cambia adesso la dimensione, cambiano ora le aspettative.