In conferenza stampa pre partita Francesco Vecchio, detto Ciccio, si presenta con la calma di chi ha attraversato stagioni difficili e ora intravede l’occasione di rimettere il proprio nome nelle fasi che contano. Una finale, per lui, mancava da tempo. E non nasconde l’entusiasmo.
Vecchio parla con sincerità: arriva a questa Coppa di Lega con la consapevolezza che, come sempre, saranno le carte a decidere, ma anche con la voglia di giocarsela fino all’ultima mano. Una sensazione che non provava da un po’, e che lo riporta mentalmente ai giorni migliori.
A un certo punto, però, scivola in una piccola confusione: il giornalista chiede un pare su Giuseppe Barone escluso dalla finale ma lui lo inserisce tra i possibili protagonisti. Un lapsus evidente, perché Giuseppe non si è qualificato. Vecchio lo dice con ammirazione, chiamandolo “pilastro della federazione”, ma l’errore resta, e mostra come la confusione post 24 Ore sia ancora viva.
Resta comunque chiaro quanto la Champions sia una competizione a cui tenga: quest’anno spera di rientrare tra i destinatari della carta, per provare a giocarsi un posto nella competizione più prestigiosa della NBL.
Ciccio esce da una 24 Ore di Briscola in 5 dell’agosto 2025 disastrosa, dove proprio il rendimento di Ciccio Vecchio fu decisivo in negativo. In quell’edizione, il suo andamento di gara creò un divario importante. Un vuoto che, nonostante i tentativi del capitano di risalire la china, rimase troppo ampio per recuperare.
Quel ricordo pesa, ma non può condizionare Vecchio, che oggi deve presentarsi con un atteggiamento diverso.