A meno di un mese dal congelamento del Ranking più importante degli ultimi 10 anni, che porterà a decretare i qualificati per l’edizione più incredibile della Champions League NBL, la stampa si interroga su Giovanni Nastasi: come mai non sta centrando la qualificazione che è a portata di mano?
Probabilmente la risposta più semplice è quella che potrebbe risolvere il problema ovvero che Nastasi non ne sia a conoscenza.
Facciamo un passo indietro. Per qualificarsi per il girone B di Champions League 2023 ci sono a disposizione 4 posti dal Ranking. Come sappiamo Giuseppe Barone e Simone Stagnitta sono già qualificati e occupano i primi due di questi 4 slot. Scorrendo il Ranking, il successivo sarebbe Giovanni Nastasi al quale però mancano le amichevoli minime per avere lo status di “Pro Champions”. Ricordiamo che un giocatore che partecipa alla Super League può essere “Pro Champions” se ha disputato almeno 10 amichevoli durante tutta la stagione: Giovanni ne ha registrate solo 5.
Ecco quindi trovato il nodo della situazione. Ci sarebbe da interrogarsi come mai Giovanni svolga così poche amichevoli in generale ma a maggior ragione con una così ghiotta occasione da cogliere.
Un segnale negativo che secondo alcuni sta lanciando, tant’è che alcuni critici addirittura mettendo le mani avanti si chiedono se Giovanni si stia cullando sulla certezza personale di ricevere una wild card.
Giovanni avrebbe ancora circa 20 giorni effettivi, forse anche meno, considerando il numero di partite ufficiali previste questo mese, per centrare la qualifcazione.
Stesso discorso per Nico Milazzo; la cui situazione è comunque più complessa considerando l’allontanamento e il successivo riavvicinamento. Posto che Nico ha fallito la qualificazione per il Girone A, essendo un ex campione, posto che tecnicamente sarebbe ancora in ballo per la wild card per il Girone A, per lui al momento, per la strada più naturale, ovvero per la qualificazione tramite Ranking nel Girone B, mancherebbero 8 amichevoli. Ne approfitterebbe di tutto ciò Gaetano Savoca e poi Andrea Cerra.