Saremmo credibili anche solo ammettendo che ciò che abbiamo visto sia stato sceneggiato e scritturato da qualche folle regista, che abbia avuto l’illuminante idea di creare una narrazione logica e illogica allo stesso modo, che mettesse epicità e drammaticità, su un duello partito ad ottobre ed esaurito in finale, all’ultima mano della finale, all’ultima carta di un’incredibile finale. Invece è tutto vero!
Daniele Raiti vince la sua seconda Champions League NBL a termine di una partita che passerà agli annali, sintesi perfetta di una sfida che molti credevano risolta nei gironi, ma che si è conclusa nel peggiore del modi per Gaetano Savoca, che distrutto alla fine deve accettare un verdetto troppo severo, spietato.
Grande attesa per l’edizione numero venti delle semifinali che ha visto i 6 qualificati dai gironi più le 4 wild card. I fari erano puntati tutti su Gaetano Savoca, l’uomo che ha ribaltato l’opinione pubblica nei gironi di Champions League 2023, vincendo ben 3 partite su 5; stesso destino per Daniele Raiti, stesso incredibile score, però qualche mano vinta in meno, decisive per cedere il privilegio a Gaetano di poter andare in finale ad una sola condizione: non arrivare ultimo assoluto.
Detto e quasi fatto: perché è incredibile la prima insidia che Gaetano si trova a combattere. Lo scenario peggiore e forse non calcolato da nessuno lo vede subire un cappotto a 120, con Arturo Di Bartolo chiamante e Daniele Raiti compagno che di fatto spaccano la partita. Non c’è tanta storia a questo punto se non quella che vede Gaetano, dopo essere sprofondato in basso, doversi difendere dallo spauracchio dell’ultimo posto. Stesso destino per Giuseppe Barone il quale si trova fuori dai giochi così da restarci fino alla fine e continuare la maledizione di una Champions che non vuole arrivare.
Nonostante il cappotto a 120 subito Andrea si trova in rimonta e complice una partita del tutto fuori dai livelli standard di Daniele, riesce e risalire in positivo per poi vedere anche la possibilità di un sorpasso, per entrare nei primi due. Sorprende tutti Daniele, ma stavolta in negativo, con giocate completamente lontane dal suo repertorio, a tratti irriconoscibile pensando al livello offerto quest’anno specialmente nel finale di stagione. E quando all’ultima mano Andrea ha la chance di sorpasso, le speranze si chiudono con la chiamata di Gaetano. Passano Gaetano, grazie al primo posto nei gironi, classificato quarto in semifinale, Arturo Di Bartolo e Daniele Raiti
Nel tavolo B si assiste ad una partita incredibilmente equilibrata: i chiamanti e i compagni sono equamente distribuiti ed ogni tentativo di fuga è bloccato sul nascere. A metà gara il primo colpo lo suona Simone Stagnitta, autore a dire di molti, di una partita di altissimo livello, a suo dire forse tra le migliori in carriera, con una chiamata vinta a 91. Ceduto il primato per una sola mano si ritrova poi ancora primo fino alla penultima mano, ma la classifica è ancora incredibilmente corta e il minimo dettaglio fa la differenza. In penombra si muove Giovanni Nastasi, che sembra volersi mimetizzare nelle retrovie per cercare il colpo fortunato al momento giusto. Mentre è un Franco Coletta completamente lontano dai migliori giorni, con errori a volte lievi a volte medi che vengono colmati dai compagni di turno ma che pesano sul giudizio complessivo della sua performance e si vanno a sommare a partite simili sempre in Champions, come quella del 2021. E mentre Giancarlo Stagnitta deve sgomitare per una posizione di rilievo per tutta la gara, non essendo né chiamante né compagno nelle ultime 2 mani decisive deve cedere il passo e seguire il destino del collega Andrea Sgroi. Soraya Savoca, che fino alla penultima mano non ha chiamato, si era difesa da compagna fin quando ha potuto. All’ultimo, quando anche questo fattore è venuto meno decide di essere protagonista, a suo modo. Chiama 91 all’ultima mano, senza che questo valore potesse cambiare le sorti del suo destino, visto che i punti di distacco dai primi erano 15, visto che neanche aveva il potenziale per provare un cappotto. A questo punto la sua chiamata diventa arbitro inaspettato del destino di Franco e Simone, primi a +6, e di Giovanni terzo a +1. La gestione della mano è fallimentare, Soraya non riesce a interpretare una giocata come il livello del tavolo richiedeva ed è persa: Simone, compagno, esce infuriato. Passano Franco e Giovanni.
La finale numero 20 della storia vede quindi Arturo e Gaetano alla prima finale in carriera, Daniele già campione nel 2019 e Giovanni il cui massimo piazzamento è stato il secondo posto nel 2021.
La resa dei conti parte subito con Gaetano in sesta con una chiamata a 91 e poi il primo calo; sale subito Daniele che alla sesta mano mette 8 punti di vantaggio dal secondo che era Giovanni. Si perdono subito Franco e Arturo, con Arturo che nella fase centrale galleggia per un terzo posto ma alla fine in balia degli eventi finisce quarto. Due chiamate per Franco, di cui una sola vinta e chiude mestamente all’ultimo posto. Sfida concentrata tra Giovanni, Gaetano e Daniele. Si va con dei batti e ribatti e l’equilibrio è totale: alla mano 11 Gaetano riprende la testa, dopo mano 2, per la prima volta con +8, Daniele e Giovanni a +5. Considerando il cappotto alla mano 12 a 91, quello sembra essere il sorpasso decisivo anche perché la storia ci insegna così. Adesso Gaetano è a +20, poi Giovanni e Daniele a -1. Sembra fatta. E a marcare ancora di più il distacco ci pensano mano 13 e 14.
Ad una sola mano da giocare Gaetano guida con veemenza a +26; Daniele è a +1 e Giovanni a -1.
E mentre iniziano chi da una parte a festeggiare Gaetano, chi a prepararsi per la premiazione, e mentre scorrono i “passo” in maniera inesorabile all’ultima mano, c’è solo un uomo che ancora non si è arreso: Daniele. Se i suoi standard erano stati ribaltati nelle semifinali, in finale piano piano è salito il livello, la batteria si è caricata e i suoi occhi trasudano fame di vittoria. Se la prende con Giovanni la mano prima, per aver “inutilmente” sprecato un’opportunità per avere una chiamata superiore, per rimontare, mentre Giovanni si accontentava a suo dire del compitino. Daniele veniva deriso a quel punto, non erano convinti in molti, dalla tribuna qualcuno diceva “giusto” altri “sta farneticando” perché le probabilità erano basse.
E il destino sa essere ancora una volta superiore ad ogni immaginazione.
Carte divise, primo inghippo per Daniele che inizia a pensare; Gaetano trema. Daniele chiede un consulto tecnico, viene visionato il regolamento, capisce che ci sono quindi i margini di manovra e va a avanti: chiama 111. Non basta, serve il cappotto: e così deve subito inventarsi qualcosa dal giro al buio.
La sfida epica nei gironi tra Gaetano e Daniele non è finita: Daniele stesso a fine gironi aveva detto “ha vinto lui per adesso, speriamo che il 26 le cose vadano diversamente”.
Nessuno però poteva pensare che il finale di gara li mettesse uno contro l’altro ancora una volta. Gaetano adesso capisce che il momento tanto bramato non è così vicino come sembrava. La tensione in sala è palpabile, le telecamere fanno a fatica a riprendere le diverse emozioni da parte di tutti i giocatori e spettatori.
Daniele ha il primo momento fortunato: gioca l’asso di mazze e cade subito dopo il tre di mazze. Chiama la donna che avrà Giovanni e che è ultimo a giocare. L’rdine del giro è a suo favore e questo è un altro punto a suo vantaggio. Giovanni ha un’altra briscola bassa, mentre Gaetano ne ha due. Ma sono sempre inferiori a quelle di Giovanni e anche quando occorre provare almeno un giro di mano ecco che Giovanni spiazza tutti prendendo con l’asso. A quel punto il dramma sportivo è letteralmente consumato: un Gaetano distrutto percepisce che l’incubo si è materializzato.
L’urlo di Daniele è liberatorio, la sua gioia è incontenibile: è incredulo e l’adrenalina lo assale! Si ricompone solo per le foto e interviste di rito.
Va in archivio così un’edizione che non avremmo mai potuto sperare così spettacolare al netto delle emozioni forti vissute, con Gaetano che a detta di tutti presenti e della critica tecnica avrebbe meritato la vittoria!