Simone Stagnitta consegna ufficialmente le dimissioni dall’organo del Consiglio Federale con effetto immediato, in seguito alla sospensione comminatagli dalla Commissione di Giustizia Sportiva, dopo la sentenza pubblicata qualche minuto fa. Lo stesso Simone commenta le sue dimissioni:”Leggendo la sentenza sono rimasto basito nell’apprendere che la Commissione di Giustizia Sportiva ha comminato nei miei confronti una sospensione che giudico surreale. Per prima cosa, ho fatto io stesso ricorso, e sono stato tra l’altro l’unico, per riammettere il Cappotto come valido; il processo dunque poteva tranquillamente chiudersi al primo grado se non fossi andato in giudizio. Invece mi ritrovo sospeso per una colpa che non si è mai discussa in questo processo sulla quale non posso nemmeno più difendermi, essendo esauriti tutti i gradi previsti dallo Statuto. Un’assoluta vigliaccata, e penso anche che sia stata una azione illegale. Addolorato da questa faccenda per di più dal fatto di essere io colpevole, per una scelta regolamentare “errata”, nonostante quella decisione sia stata comunque concordata dal Consiglio come sempre avvenuto. Trovo altresì questa manovra frutto di un ricorso mai avvenuto ufficialmente, ma accaduto verbalmente e pubblicamente da alcuni giocatori. La sospensione è un atto vile e un colpo gratuito alla mia figura, che ricopro da quasi 5 anni in maniera ineccepibile e credibile.Per tutte queste ragioni non ritengo che la NBL meriti il mio lavoro come membro del Consiglio Federale, pertanto mi dimetto ufficialmente dal Consiglio Federale e da tutti gli organi di Giustizia Sportiva con effetto immediato.Il mio ruolo da Presidente NBL continuerà e come prossimo atto, parlerò con il mio collega Presidente Giuseppe Barone affinché venga scelta una nuova figura, e se necessario una riforma, per il Consiglio Federale, cosa del quale avevo già delineato una bozza.”